La prima giornata di Con il Sud Sostenibile ha animato il Castello riempiendo le platee delle tavole rotonde e affollando le attività collaterali, quali laboratori, mostre, installazioni rivolte a ragazzi, bambini, famiglie e cittadini.
Il tema dell’edizione 2014 è la sostenibilità sociale, culturale, ambientale ed economica, per promuovere modelli di sviluppo alternativi a quelli praticati storicamente nel Mezzogiorno e trovare nuove strade da percorrere insieme.
L’evento è stato aperto da Carlo Borgomeo, presidente di Fondazione Con il Sud: «Fondazione CON IL SUD rappresenta dal 2006 un progetto unitario che mette insieme le fondazioni con il mondo del terzo settore e propone una visione alternativa e un approccio concreto allo sviluppo del Sud, muovendosi attorno a temi che riguardano il futuro di tutto il Paese.
Per questo, dal 2011 realizziamo una manifestazione annuale, alternativamente nel Nord e nel Sud Italia, aperta a istituzioni, fondazioni, terzo settore, scuola, cultura, media e mondo economico, ma soprattutto ai cittadini.
Quest’anno la organizziamo con Fondazione Cariplo, tra i principali nostri Fondatori, e con il patrocinio del Comune di Milano.
Il nostro intento è quello di far conoscere le esperienze positive e le buone prassi che vengono realizzate al Sud, creando sinergie e “facendo rete” in un’ottica di cooperazione locale e nazionale per il “bene comune”.
Parleremo di sviluppo e di futuro, proponendo modelli alternativi a quelli avviati storicamente nel Mezzogiorno, partendo come nostra consuetudine da progetti concreti».
Dopo l’introduzione del presidente, è iniziato l’incontro Sviluppo è Legalità, i cui protagonisti sono stati il Presidente Autorità Nazionale anticorruzione Raffaele Cantone e l’economista Marco Vitale.
Il direttore del Corriere del Mezzogiorno, Antonio Polito, ha condotto l’incontro con la consueta competenza e la professionalità.
La legalità è una parola chiave per un Paese che vuole uscire da un momento buio e abbracciare lo Sviluppo: per l’Italia intera è una sfida, al Sud come al Nord.
Raffaele Cantone ha posto l’accento sul riutilizzo dei beni confiscati alla mafia come una scommessa rivolta al futuro per lo sviluppo di una economia legale che riutilizza i beni confiscati in un’ottica imprenditoriale e genera così crescita economica e lavoro.
«La logica che guida il recupero di immobili e aziende confiscate alla malavita organizzata deve essere legalità uguale a sviluppo.
È necessario dimostrare che dove le mafie portavano lavoro riesce a farlo anche lo Stato».
L’economista Marco Vitale: «Corruzione e mafie sono percepite come fenomeni distinti.
In realtà sono cerchi concentrici, e lo si è visto in Lombardia: la ‘ndrangheta è cresciuta con la corruzione, imponendo la forza dell’intimidazione oltre al semplice potere del denaro».
Durante l’incontro sono state presentati esempi di buone pratiche e di storie di legalità vincente:
- Marco Granelli, Assessore alla Sicurezza e coesione sociale del Comune di Milano.
«Sul territorio del nostro Comune ci sono 189 beni confiscati. Devono essere testimonianza di un cambiamento possibile». - Pierpaolo Romani Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico – Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie
- Vincenzo Linarello, Presidente Gruppo cooperativo GOEL
- Monica Villa, Fondazione Cariplo
- Claudio Bossi, La Cascina di Chiaravalle, bene confiscato a Milano
- Claudio La Camera, Associazione Antigone-Osservatorio sulla ‘ndrangheta, Reggio Calabria