Coltivare micro-ortaggi e relazioni dal grande impatto sociale
23 Giugno 2022
Valorizzare le marginalità sociali, colturali ed economiche: è questo il principale obiettivo del progetto “Utilità marginale”, promosso dalla Fondazione Div.ergo-Onlus di Lecce, un programma di agricoltura sociale per il recupero e la valorizzazione di terreni incolti e abbandonati del territorio di Lecce, con il coinvolgimento di un gruppo di giovani con disabilità intellettiva.
Il progetto, sostenuto da Fondazione con il Sud e da Enel Cuore Onlus, nell’ambito del Bando Terre colte 2017, è stato sviluppato in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari – Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti (DiSSPA), la Cooperativa Sociale Filodolio, l’Associazione di volontariato C.A.Sa., Èspero, spin off dell’Università del Salento, l’Azienda agricola Pezzuto – Zafferano del Salento e la CIA Lecce.
Inclusione sociale e tanto gusto con i micro-ortaggi
Dall’esperienza di tirocinio retribuito di sette persone con disabilità intellettiva, nascono i micro-ortaggi che finiscono nei piatti di alcuni dei ristoranti più raffinati di Lecce, grazie a una vera e propria rete dei ristoratori solidali. Tra questi, c’è Primo Ristorante della chef stellata Michelin, Solaika Marrocco, volto noto di programmi di cucina come Master Chef.
I micro-ortaggi sono giovani e tenere plantule commestibili prodotte da semi di varie specie di ortaggi, colture erbacee, erbe aromatiche e piante spontanee. Dalla tradizionale cima di rapa all’innovativo basilico violetto, dalla bietola alla rucola, il sedano, il cavolfiore violetto, la cicoria, il ravanello, sono micro per la durata del ciclo produttivo ma non per gli aspetti nutrizionali: rappresentano un concentrato di vitamine, sali minerali e antiossidanti per cui hanno meritato la definizione di “superfood” dalla letteratura scientifica. Micro per gli spazi necessari alla loro coltivazione ma non per il valore innovativo in agricoltura: garantiscono alta sostenibilità ed una shelf life prolungata sul mercato.
Alla produzione dei micro-ortaggi, si affianca il progetto della cooperativa sociale, Filodolio che si è assunta il compito di sottrarre all’incuria e recuperare scampoli di terreno nella fascia che cinge la città, coltivando legumi (una coltura povera e per questo capace di sfamare tutti), zafferano (tradizione antica e perduta del Salento, capace di condensare tanto lavoro in pochi grammi di oro), topinambur (pianta spontanea, quasi infestante, dalle notevoli proprietà salutistiche, segno delle risorse ancora nascoste nella diversità).
Formazione e coltivazione continua a Casetta Lazzaro
Il cuore pulsante del progetto è “Casetta Lazzaro”, struttura presso la quale si sono svolte le attività di formazione al lavoro del gruppo di giovani con disabilità dal novembre del 2018 fino al giugno 2021. La Casetta ospita la mini-serra per la coltivazione dei micro-ortaggi ed è stata luogo di vari eventi pre e post lockdown.
Ad oggi continua la produzione di micro-ortaggi con l’acquisizione, tra i clienti, di un ristorante stellato Michelin (Primo Ristorante a Lecce), la cui chef ha risposto positivamente all’invito e sono stati anche promossi laboratori di cucina destinati ad alcuni dei giovani che partecipano al progetto.
Valorizzare le marginalità sociali, colturali ed economiche: è questo il principale obiettivo del progetto “Utilità marginale”, promosso dalla Fondazione Div.ergo-Onlus di Lecce, un programma di agricoltura sociale per il recupero e la valorizzazione di terreni incolti e abbandonati del territorio di Lecce, con il coinvolgimento di un gruppo di giovani con disabilità intellettiva.
Il progetto, sostenuto da Fondazione con il Sud e da Enel Cuore Onlus, nell’ambito del Bando Terre colte 2017, è stato sviluppato in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari – Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti (DiSSPA), la Cooperativa Sociale Filodolio, l’Associazione di volontariato C.A.Sa., Èspero, spin off dell’Università del Salento, l’Azienda agricola Pezzuto – Zafferano del Salento e la CIA Lecce.
Inclusione sociale e tanto gusto con i micro-ortaggi
Dall’esperienza di tirocinio retribuito di sette persone con disabilità intellettiva, nascono i micro-ortaggi che finiscono nei piatti di alcuni dei ristoranti più raffinati di Lecce, grazie a una vera e propria rete dei ristoratori solidali. Tra questi, c’è Primo Ristorante della chef stellata Michelin, Solaika Marrocco, volto noto di programmi di cucina come Master Chef.
I micro-ortaggi sono giovani e tenere plantule commestibili prodotte da semi di varie specie di ortaggi, colture erbacee, erbe aromatiche e piante spontanee. Dalla tradizionale cima di rapa all’innovativo basilico violetto, dalla bietola alla rucola, il sedano, il cavolfiore violetto, la cicoria, il ravanello, sono micro per la durata del ciclo produttivo ma non per gli aspetti nutrizionali: rappresentano un concentrato di vitamine, sali minerali e antiossidanti per cui hanno meritato la definizione di “superfood” dalla letteratura scientifica. Micro per gli spazi necessari alla loro coltivazione ma non per il valore innovativo in agricoltura: garantiscono alta sostenibilità ed una shelf life prolungata sul mercato.
Alla produzione dei micro-ortaggi, si affianca il progetto della cooperativa sociale, Filodolio che si è assunta il compito di sottrarre all’incuria e recuperare scampoli di terreno nella fascia che cinge la città, coltivando legumi (una coltura povera e per questo capace di sfamare tutti), zafferano (tradizione antica e perduta del Salento, capace di condensare tanto lavoro in pochi grammi di oro), topinambur (pianta spontanea, quasi infestante, dalle notevoli proprietà salutistiche, segno delle risorse ancora nascoste nella diversità).
Formazione e coltivazione continua a Casetta Lazzaro
Il cuore pulsante del progetto è “Casetta Lazzaro”, struttura presso la quale si sono svolte le attività di formazione al lavoro del gruppo di giovani con disabilità dal novembre del 2018 fino al giugno 2021. La Casetta ospita la mini-serra per la coltivazione dei micro-ortaggi ed è stata luogo di vari eventi pre e post lockdown.
Ad oggi continua la produzione di micro-ortaggi con l’acquisizione, tra i clienti, di un ristorante stellato Michelin (Primo Ristorante a Lecce), la cui chef ha risposto positivamente all’invito e sono stati anche promossi laboratori di cucina destinati ad alcuni dei giovani che partecipano al progetto.