Il cibo buono che unisce la comunità
24 Luglio 2019
Tra le protagoniste della sperimentazione di sviluppo locale avviata a Castelbuono c’è la campagna: è qui che, grazie al sostegno della Fondazione CON IL SUD, nasce “Agri-Etica”, un progetto di agricoltura sociale bio che coinvolge persone che vivono situazioni di svantaggio e fragilità.
La zona delle Madonie, infatti, come gran parte del Sud Italia, ha un’antica tradizione contadina. Qui, il “ritorno alla terra” è diventato un’opportunità di riscatto per giovani disoccupati, under 50 senza lavoro, persone con disturbi psichici, con situazioni di svantaggio socioeconomico e, con il progetto “Talenti”, sottoposti al sistema di “messa alla prova”. Insieme coltivano ortaggi – rigorosamente seguendo metodi naturali – rivenduti nel punto vendita nel centro del paese e distribuiti tramite gas, cooperative locali e porta a porta.
La comunità intera partecipa al progetto: gli abitanti hanno messo a disposizione le terre incolte, superando con gesti concreti diffidenza e individualismo.
L’obiettivo non è massimizzare i guadagni, ma favorire il lavoro di persone svantaggiate attraverso la produzione ortofrutticola e l’allevamento di bestiame, la trasformazione dei prodotti e la loro commercializzazione. Inoltre, il latte prodotto dall’allevamento di mucche e ovini verrà lavorato per produrre gustosi formaggi e latticini.
Tra le protagoniste della sperimentazione di sviluppo locale avviata a Castelbuono c’è la campagna: è qui che, grazie al sostegno della Fondazione CON IL SUD, nasce “Agri-Etica”, un progetto di agricoltura sociale bio che coinvolge persone che vivono situazioni di svantaggio e fragilità.
La zona delle Madonie, infatti, come gran parte del Sud Italia, ha un’antica tradizione contadina. Qui, il “ritorno alla terra” è diventato un’opportunità di riscatto per giovani disoccupati, under 50 senza lavoro, persone con disturbi psichici, con situazioni di svantaggio socioeconomico e, con il progetto “Talenti”, sottoposti al sistema di “messa alla prova”. Insieme coltivano ortaggi – rigorosamente seguendo metodi naturali – rivenduti nel punto vendita nel centro del paese e distribuiti tramite gas, cooperative locali e porta a porta.
La comunità intera partecipa al progetto: gli abitanti hanno messo a disposizione le terre incolte, superando con gesti concreti diffidenza e individualismo.
L’obiettivo non è massimizzare i guadagni, ma favorire il lavoro di persone svantaggiate attraverso la produzione ortofrutticola e l’allevamento di bestiame, la trasformazione dei prodotti e la loro commercializzazione. Inoltre, il latte prodotto dall’allevamento di mucche e ovini verrà lavorato per produrre gustosi formaggi e latticini.