Biografia – Renata Fonte
Renata Fonte (Nardò 1951-1984) insegnante e amministratrice salentina fortemente impegnata a difesa della cosa pubblica e del territorio, in particolare dell’area del parco di Porto Selvaggio – nel 2006 dichiarato Parco Naturale Regionale – assassinata all’età di 33 anni e ricordata ogni anno il 21 marzo tra le vittime innocenti della criminalità organizzata nella Giornata della Memoria e dell’Impegno di Libera. Segretario cittadino del locale Partito Repubblicano Italiano, è attiva nelle battaglie civili e sociali dei primi anni ottanta, dirigendo il Comitato per la Tutela di Porto Selvaggio per il quale si impegnerà sui mass-media contro le paventate lottizzazioni cementizie. E’ la prima consigliere ed Assessore repubblicana di Nardò. Dall’Assessorato alle Finanze a quello alla Pubblica Istruzione, Cultura, Sport e Spettacolo, al direttivo provinciale del P.R.I., diviene anche responsabile per la provincia del settore Cultura dei repubblicani.
All’uscita da un consiglio comunale, la notte fra il 31 marzo ed il primo aprile 1984, a pochi passi dalla propria abitazione, viene assassinata con tre colpi di pistola: ha compiuto da pochi giorni trentatré anni. L’efferato delitto ha immediata risonanza nazionale: il primo omicidio di mafia nel Salento, perpetrato contro una giovane donna, sposa, madre di due figlie, Sabrina e Viviana, esempio di impegno politico e civile.
Il Parco di Portoselvaggio ospita una targa di dedica a Renata. Alla sua storia vengono dedicati quattro libri, un lungometraggio, una graphic-novel, mentre sono in preparazione un lavoro di teatro civile e un docu-film.